I "diari sconnessi" di Carlo Pava ribadiscono una pulsione radicata negli anni giovanili per una scrittura intesa come un esercizio estemporaneo della quotidianità, privata o pubblica, in un mix di saggistica e di narrativa brevissime, spesso fulminee, per lo più incentrate sulle riflessioni derivate dalla critica del mondo contemporaneo e su vari temi ad ampio raggio, dalla letteratura alle arti visive e, soprattutto nell'ultima parte, dagli eventi storici alle polemiche socio-politiche. L'insieme racchiude, quindi, un percorso esistenziale dal 1987 al 2022. I primi sei diari sono apparsi per lo più online in siti effimeri e/o in pre-edizioni cartacee in poche copie destinate a una distribuzione brevi manu in occasione di mostre personali o collettive o di iniziative a valenza culturale. Assieme al settimo, "Apocalypsis cum Figuris" (pubblicato a puntate nella rivista "UH Magazine"), riproposti, riveduti e corretti, in una nuova versione originale.