"Dopo la diagnosi di una malattia importante ho iniziato a essere seguito da un centro trapianti. Quanto accaduto in maniera così improvvisa mi ha messo profondamente in crisi, facendomi porre degli interrogativi su cosa avrebbe significato per me vivere da quel momento in poi: pensieri, sentimenti ed emozioni sono scorsi come fotogrammi nella mente. Scrivere è diventato per me come un momento di liberazione: voci dal di dentro che ho sentito l'esigenza di trascrivere, con continui flashback all'indietro o in avanti, in un susseguirsi di esperienze senza alcun ordine spazio-temporale, che mi si presentavano nello stesso momento in cui scrivevo. Fin dall'inizio questo libro non ha mai avuto la pretesa di appartenere a uno specifico genere letterario, bensì ha seguito la libertà di un pensiero che, per evitare il rischio di non essere compreso, non ha mai seguito modelli già dati, perché avrebbe perso la possibilità di dire veramente qualcosa a tutte quelle persone che, leggendolo e confrontandosi con le mie personali esperienze, sono state aiutate a riconoscere le fonti delle loro crisi e a trovare le indicazioni per un cammino di guarigione che da quel momento sapevano di poter intraprendere anche loro. Con "guarigione" non intendo la risoluzione di tutti i problemi, bensì la capacità di stare al meglio di come possiamo e vogliamo con ciò che sta accadendo, perché quando la vita ti sembra, per mille ragioni, un pozzo senza fine e pensi che quel dolore debba durare per sempre, decidi di smettere di vivere, rischio che corriamo ogni giorno pur rimanendo in vita!"