Un uomo, una maglia (granata) e una città. Un legame fortissimo, indissolubile. La storia sportiva di Angelo "Trincea" Cereser si incrocia con quella di un calcio che non esiste più: quello delle radioline a transistor che trasmettevano "Tutto il calcio minuto per minuto" e quello della sintesi televisiva di un tempo di una partita di serie A mandata in onda nel tardo pomeriggio della domenica. Anche il ruolo che Cereser ricopriva sul campo, quello del libero, non esiste più. Scrivere di Cereser vuol dire raccontare la storia di quel Toro tremendista degli anni Sessanta e Settanta, tutto cuore e coraggio, nel quale lui seppe integrarsi alla perfezione, incontrando indimenticabili personaggi: amici e "simpatici" nemici, che tanto bene fecero a questo sport. Una vita in "Trincea", quella del nostro Angelo, trascorsa attraverso mille traversie e affrontata con la medesima grinta di quando giocava in marcatura contro i più forti attaccanti dell'epoca, con la consapevolezza che alla fine il successo sarebbe arrivato.