Molti sono i pregi del testo che qui si ripropone, e che è lecito intendere come la parte in luce di altre migliaia di fogli ancora in attesa di studio. Un diario d'epoca, intanto, ma arguto, talora malizioso, capace di svariare da un intimismo non privo di ansie a una ricognizione pubblica di inconsueta vastità. Il quadro è dir poco imponente: vi spiccano i ritratti di Mussolini, di D'Annunzio appena prima della morte, di Benedetto Croce, della famiglia Savoia nel corso di molteplici visite a corte. Però accompagnati da una folta schiera di figure a contorno, ministri, capitani d'industria, banchieri, giornalisti di grido, che dal crepuscolo dell'età liberale si snoda ben dentro il fascismo. Per rendere piena ragione dei commenti ojettiani, il prefatore ha consultato archivi, esplorato carteggi, così che nulla delle originarie prudenze e delle espunzioni decise dai familiari al primo emergere di queste note rimanesse occulto.