«Sono venuto fuori da una guerra e sono entrato in un'altra.» Nato tra le praterie del Minnesota, in una cittadina orgogliosa di essere la "capitale mondiale del tacchino", Tim ha passato l'infanzia tra i veterani della Seconda guerra mondiale, a nutrirsi dei ricordi della vittoria del 1945. E mai avrebbe pensato di finirci anche lui, in guerra. Invece nell'estate del 1968, tornato dal college, riceve la chiamata ad arruolarsi. Da qui prende le mosse il suo racconto: prima la stolida brutalità del campo di addestramento, tra fantasie di diserzione e disillusione; poi la partenza per il Vietnam, i primi giorni da "fottuto pivello" nella Compagnia Alfa, l'infinita sequela di giorni sempre uguali, a lottare contro il caldo, le mosche, gli invisibili vietcong, i cecchini, un villaggio via l'altro da perlustrare, ripulire, bruciare, tra le spiagge, i campi minati di My Lai e le spettrali gallerie. Pubblicato nel 1973, "Mettimi in un sacco e spediscimi a casa" è l'opera d'esordio di Tim O'Brien, uno dei più potenti libri sul conflitto del Vietnam che, senza alcun filtro, esplora le ambiguità degli esseri umani e della loro morale in una guerra in cui nessuno ha mai davvero creduto.