Non è un vezzo, è una ferma determinazione quella che mi ha portato a non utilizzare la parola "uomo" per definire una persona di sesso maschile. Per me l'uomo è quello dei "diritti dell'uomo", quello degli "uomini di buona volontà", anche quello del "homo homini lupus". Che la cultura maschile si sia impossessata di questa parola è un fatto. Ma la cultura non è un dato biologico, è una struttura dinamica che può essere cambiata. E che va cambiata.