Le lettere a Hawthorne ci consentono di ricostruire e mettere a fuoco l'evoluzione artistica e intellettuale di Melville tra il 1851 e il 1852, gli anni più inquieti e più intensi della letteratura classica americana. È questa un'evoluzione rapidissima e sofferta, segnata da svolte decisive, in gran parte dettate dalla coesistenza paradossale di impulso creativo e disillusione ideologica che caratterizza il rapporto problematico con Hawthorne stesso. In questo periodo cruciale, Melville passa dagli schemi visionari del nazionalismo letterario al ripudio della Giovane America, dalle vette speculative e distruttive di Moby-Dick e Pierre alle aporie sentimentali della «storia di Agatha», per riemergere infine dall'impasse artistica come il critico più spietato e corrosivo della coscienza nazionale. Questa nuova edizione riveduta e ampliata esce a venticinque anni dalla prima, in concomitanza con il bicentenario della nascita dello scrittore americano.