"Dopo avere con fatica recuperato ricordi così lontani e talvolta dolorosi al fine di raccontarla, vedo oggi come, sia pure inconsapevolmente, la mamma abbia compensato almeno in parte la sofferenza per i lunghi abbandoni e i tristi addii con gli unici strumenti di cui poteva disporre: il suo coraggio e la sua spregiudicatezza nell'affrontare viaggi e spostamenti continui verso mete al tempo sconosciute ai più, donandoci così uno strumento importante di conoscenza, l'esperienza del viaggio come vera e propria metafora dell'andare oltre; al punto di aver sostituito, nell'immaginario di noi figli, l'idea di viaggio come eccezionalità con quella del viaggiare come normalità del vivere. Non a caso, credo, tutti noi figli, appena adulti, abbiamo spostato il nostro orizzonte di vita in altri luoghi, in mondi altri dove si poteva sperimentare la deriva profonda dell'avventura."