Vergato tra il gennaio e l'agosto del 1943, il diario di Maria De Marco giunge in fotocopia all'autrice Cristina Martinelli che qui ne analizza la forma poetica e la tematica. Le ricorrenze, le feste, i giorni di sole e la quotidianità, ma soprattutto la Storia, quella che ha attraversato la famiglia della giovane De Marco, sono i protagonisti di queste pagine belle. E poi, l'abbandono di Palermo, la nostalgia, la caduta del Fascismo, il dolore per il fratello Gianni caduto a Nicosia... Come afferma Martinelli "Sì, il futuro torna sempre indietro, ed è pensando al futuro che riprendo questi fogli datati 1943, sepolti tra le mie carte da rivedere (...)" e ancora "La Memoria umana è troppo corta e si alimenta di esperienze di vita, così che trasmettere la testimonianza diretta di Maria De Marco è una opportunità e un dovere, perché la cultura della pace è un passaggio tra le generazioni".