I protagonisti di questo volume (Ludovico Geymonat, Arrigo Vita, Paolo Serini, Bruno Fonzi, Mario Bonfantini, Renato Solmi, Giuseppina Saija Panzieri) sono nomi non necessariamente associati al mestiere del tradurre, e spesso trascurati dagli studi 'traduttologici' in senso stretto, ma il cui ingegno, visione dell'attività traduttiva e conoscenza delle culture altre hanno portato linfa e innovazione alla costruzione della cultura nell'Italia del dopoguerra. Tutti e sette hanno contribuito alla così detta 'sprovincializzazione culturale' dell'Italia e hanno affrontato il lavoro di traduzione (spesso di autori stranieri poco noti, poco studiati, almeno in quel momento) con apertura, curiosità, ricettività e capacità di essere influenzati, interpretando la traduzione come parte vitale di una ampia partecipazione alla vita politico-culturale del paese. Il presente volume vuole dunque disvelare questo aspetto meno noto per restituire una rappresentazione più rotonda e completa delle loro molte qualità umane e intellettuali.