Nella primavera del 1600 Maria de' Medici, figlia del defunto granduca di Toscana, ha venticinque anni e il suo destino è quello di diventare regina: la Francia sarà sua quando sposerà Enrico IV, re dalla dubbia reputazione, guerrafondaio e donnaiolo, ma astuto e abile nel governare. La giovane principessa non vede l'ora di lasciarsi alle spalle la corte bigotta e austera dello zio, teatro di quelle "tragedie medicee" che hanno sconvolto la sua vita. Ma l'arrivo in Francia non è che l'inizio di una nuova fase di sconvolgimenti, in cui i drammi personali si mescolano a grandi intrighi politici. Non da ultimo, l'assassinio di suo marito, proprio quell'ambiguo re di Francia che nel frattempo era diventato sovrano amatissimo e compagno di vita. Seguono gli anni turbolenti della reggenza, che si conclude drammaticamente per il colpo di Stato del figlio quindicenne, Luigi XIII, che la costringe all'esilio. Sullo sfondo, si staglia l'ombra del cardinale Richelieu, più che mai eminenza grigia. In queste pagine, tramite una narrazione storicamente dettagliata e allo stesso tempo profondamente umana, Maria Luisa Mariotti Masi ricostruisce l'esistenza tumultuosa di una donna indomita e coraggiosa, che a distanza di secoli continua a rappresentare una delle figure più avvincenti della storia italiana ed europea.