Dopo avere negli anni assimilato un pensiero dello scrittore Leonardo Sciascia il quale diceva che lo scienziato Ettore Majorana aveva avuto una vita intensamente pirandelliana, l'autore di questo lavoro, avendo presente il testo "Uno, nessuno e centomila", ha ricostruito una biografia di Ettore Majorana cercando di entrare nelle profondità dei suoi sentimenti schivi e sensibili e nella sua indifferenza a diventare, nonostante i meriti del genio, un personaggio pubblico. La narrazione, che privilegia questi momenti di silenzio e di attesa dell'animo di Majorana, si snoda lungo un percorso emotivo fortemente nostalgico e desiderante, dove l'uomo prevale sul talento creativo.