Perché ancora una biografia su Spinoza dopo le tante che sono state scritte? Intanto si spera di aver dato al lavoro un taglio originale. Interessava l'uomo, che a noi è apparso sensibile e passionale, a dispetto di tutta una tradizione che continua a definirlo, sbagliando, il filosofo del razionalismo (quando persino in ambito conoscitivo considera la "scienza intuitiva" l'ultimo e più eminente grado della conoscenza). E dell'uomo abbiamo tentato un'analisi psicologica. Non abbiamo privilegiato il filosofo, ma non potevamo sottovalutare la sua battaglia contro l'"odio teologico", il suo ateismo e il suo libertinismo (sì, Spinoza è un libertino) che lo oppongono apertamente alla teologia tradizionale personalistica e trascendentistica, a favore invece di una nuova, commovente e coinvolgente, teologia immanentistica.