«Arrivai a Parigi a metà ottobre, in piena 'été indien'. In valigia avevo una scorta di parmigiano e i volumi della Recherche avvolti a uno a uno nei maglioni. Mi sistemai nei miei dodici metri quadri, e pochi giorni dopo iniziai i corsi all'università. A Parigi ero già stata diverse volte, avevo una cara amica che viveva lì e la mia famiglia, da parte materna, aveva origini francesi, ma finora ci ero stata sempre e soltanto in vacanza, e di francese non parlavo quasi una parola. Fu l'inizio di una nuova vita, anzi forse della vita stessa». Parigi è un orologio senza lancette, un tassista melomane, una sedia verde nel parco, il tavolino di un café dove tutto sembra possibile. Lo sa bene Eleonora Marangoni, che a Parigi ha vissuto a lungo e, dopo averla scoperta, lasciata e ritrovata, qui mette insieme i pezzi della sua lunga storia d'amore con la città. Come tutte le storie d'amore, "Paris, s'il vous plaît" è appassionato, pieno di curve, promesse e imprevisti. E un pezzo alla volta Parigi ce la restituisce intera, archivio dei ricordi e continua scoperta, rifugio privato di cui non possiamo fare a meno.