A lungo nascosto, l'epistolario di Galerio torna ora alla luce. È il III secolo d.C., Galerio ripesca nei ricordi, approfondisce le sue riflessioni con la voglia, il bisogno, l'urgenza di condividere angosce e ansie che gli impediscono talvolta di abbandonarsi alla vita. Inquieto, precario, orfano di un mondo e dei suoi valori, in preda a paure, consapevole che ogni punto di riferimento è venuto meno, incapace di affermare alcunché: un uomo della crisi, quella del III secolo come quella di oggi; un uomo che dall'abisso del suo tempo parla a noi e ai nostri personali, insondabili abissi dell'animo.