Una successione di ricordi messi in ordine dopo la vittoria del premio Strega nel 2005. Le fotografie scattate dall'autore e la parola scritta si sostengono a vicenda dialogando apertamente. Istantanee leggere che ravvivano momenti lontani e riflettono squarci di presente: i segni misteriosi e indecifrabili tracciati da bambino nei quaderni da computista del nonno barbiere, le camminate in Garfagnana e altri piccoli riti quotidiani, il congedo dai genitori e le sentenze del tempo, le rose da coltivare. "Basta, davvero" è un diario inaspettato, con una piccola morale: non tutto può essere scritto.