Nella terra dell'Ariosto non si può che ricordare così l'imprenditore che più di tutti ha fatto conoscere e apprezzare il made in Reggio nel mondo: Achille Maramotti, il re del prêt- à-porter griffato Max Mara. Perché, oltre che di gonne (soprattutto di paletot, quello in cammello, vero cult venduto in oltre un milione di capi, esposto al Victoria and Albert Museum di Londra, al Museo della Moda di Parigi e al Museo dell'Industria di Copenaghen), il Cavaliere si è occupato anche di arte, cultura e alta finanza, portando ai vertici nazionali la piccola banca agricola locale, l'attuale Credem, e ricoprendo incarichi di rilievo in Mediobanca e Unicredit. Il tutto sempre seguendo una linea di condotta distaccata dai media e approfondendo il rapporto con la sua città, mai reciso nonostante le durissime vertenze sindacali degli anni Settanta e Ottanta. Prefazione di Umberto Bonafini.