Giuseppe Lubrano, nato a Napoli il 16 aprile 1909, è un antifascista combattivo, audace, fermo e coerente nei propri principi; più volte minacciato dagli squadristi con la somministrazione della purga e dell'olio di ricino non si arrese al fascismo e continuò ad avversarlo, tenendo comizi ai frequentatori della birreria di Miano. In questo diario racconta le peripezie, le lotte e le disgrazie capitategli «a causa della guerra» voluta dal fascismo: parla della barbarie della guerra e dei tedeschi e testimonia le «giornate orrende di vita vissuta» che travolsero la sua famiglia che - desiderosa di pace - fu costretta a lasciare Napoli e a rifugiarsi a Gaeta, mentre Giuseppe Lubrano viene deportato in Germania in un campo di concentramento.