La vita di Paolina Leopardi trascorse lenta e immutabile, chiusa da sbarre d'affetto e paure retrive, tra attese e sospiri, tra solitudine e dedizione familiare. Donna colta, con punte di modernità sconcertante nelle riflessioni inerenti il suo destino, ella non dispiegò le sue potenzialità a causa del periodo in cui visse (che pur ha rappresentato l'aurora dei movimenti femminili) ma soprattutto per l'ambiente familiare che, immerso nell'atmosfera arretrata e grigia dello Stato pontificio, rimase ancora per molto tempo chiuso ai fermenti intellettuali già presenti in altre regioni d'Italia. Se a questo si unisce il cognome importante che Paolina portava si può ben capire come in vita e in morte sia stata relegata nell'ombra, non potendo essere altro che la sorella di... anche se è proprio il legame con Giacomo Leopardi che ha preservato il suo nome dal seppellimento delle sue pagine in archivi privati o dallo smarrimento. I suoi epistolari, qui commentati, restituiscono innumerevoli informazioni sulla condizione della donna, sugli usi dell'epoca, sulle trattative inerenti ai progetti matrimoniali, fino alle frivolezze sulle quali tante signore avvizzivano la loro intelligenza. Dunque lo spaccato di un'epoca.