Scrivere come gesto incondizionato, strumento di definizione del proprio scenario, con tutte le sue accezioni e sfumature, lettura obliqua di spazi e frammenti di tempo, attraverso la virtù della punteggiatura, lo studio architettonico del pensiero e lo svelarsi delle poetiche interiori. Questo è per l'autrice il valore della scrittura. Perso, tuttavia, nel gorgo denso del quotidiano, tra il detto privo di valore e il non detto che scalcia per uscire e brillare. ...come trovare, nuovamente, l'impulso per esporsi ed esprimersi? Dove scorgere la giusta angolatura? Quando sentirsi a casa, finalmente, tra punti e parole? Accade all'improvviso, inaspettatamente. Uno scambio di pensieri avvenuto ai margini del lavoro, che sfocia nell'affermazione complice di quanto scrivere sia un'arte nobile. E d'improvviso l'autrice ritrova il verbo, le vicissitudini intense e complesse dell'esistenza divengono clima fertile per la fermentazione delle emozioni. Breve è il passo perché l'inquietudine si faccia carta e inchiostro. I soli calano, le lune si levano e crescono la pace e l'autarchia nel suo mondo capovolto, fatto di segni scritti e divagazioni di periferia.