Il libro ci guida in un viaggio nella vita e nell'opera di Cesare Pavese, dipanando il complesso reticolo culturale in cui si è formato uno dei principali intellettuali italiani del Novecento. Lo sguardo ampio dello scrittore, aperto alle lingue e alle culture del mondo, antiche e moderne, contiene e supera le contrapposizioni ideologiche del suo tempo. Vissuto tra fascismo e guerra fredda, in un mondo in cui sembravano vincenti i miti di purezza razziale e le ortodossie ideologiche, matura la poetica dei territori di frontiera e del sincretismo, facendone la cifra della sua opera. Pavese è riuscito a innovare profondamente le strutture poetiche e narrative della letteratura con la sua consapevolezza dell'unità dell'umano, dando valore ai linguaggi universali del cinema, del teatro, della musica, dei fiori e dei vestiti e soprattutto della mitologia greca, dalla quale trae i due miti fondanti della sua poetica e delle storie che racconta: Dioniso, che rappresenta l'infanzia, epoca che contiene i contrari, e Edipo, che rappresenta l'adultità, fase della vita in cui il destino è tracciato.