Nata tre mesi prima del massacro di piazza Tienanmen del 4 giugno 1989, Karoline Kan ci racconta la sua storia, e la storia della sua generazione, stretta tra la politica autoritaria cinese, il boom economico e il rapidissimo sviluppo tecnologico. Lo fa a partire dalla politica del figlio unico, in vigore fino al 2015 e che ebbe come risultato la scomparsa di un numero di bambine compreso tra i 30 e i 60 milioni Kan cerca di comprendere fino in fondo i cambiamenti radicali cui la Cina va incontro negli anni successivi, dalla messa al bando dell'innocua disciplina spirituale del Falun Gong, con decine di migliaia di praticanti sottoposti ad arresti e torture, alle indagini sugli studenti liceali condotte dalla polizia per scongiurare loro eventuali complicità con movimenti politici contrari al Partito Comunista, fino allo sviluppo tecnologico che ha mutato le prospettive, e la connessione con il resto del mondo, dei giovani cinesi.