È salito su tredici ottomila e un'infinità di altre cime. Ha affrontato spesso vie estreme e ha rischiato discese temerarie con gli sci dal Nanga Parbat e dall'Everest. Non di rado si è trovato a mettere alla prova i suoi stessi limiti, quando sopravvivere è questione di pura fortuna. Di sé dice di essere «malato di montagna», cercando di spiegare il perché di un'esistenza vissuta all'insegna del rischio. In Appeso a un filo di seta Kammerlander racconta questa sua vita spericolata e in particolare i cinque tentativi al K2, la «montagna delle montagne», che conquista finalmente il 22 luglio del 2001. La descrizione del lungo percorso che porta al K2 è intervallata da molti episodi che lo hanno condotto in situazioni apparentemente senza via d'uscita, sia a causa di errori commessi e di rischi esagerati, sia di problemi dovuti ai materiali, al cattivo tempo o semplicemente al caso. Kammerlander ci racconta con semplicità e passione il modo in cui ha affrontato e superato queste situazioni, e soprattutto quello che ha imparato dalle sue adorate montagne!