Milena è intelligente, esuberante, trasgressiva. Franz è introverso, tormentato. Si conoscono in un fuggevole incontro a Praga nel 1919 e cominciano a scriversi con regolarità dal 1920. Giornalista, sposata con lo scrittore praghese Ernst Pollak, Milena Jesenská vorrebbe tradurre in ceco alcuni racconti di Kafka e ne discute con lui nelle missive che si scambiano. Ma lettera dopo lettera sono i sentimenti a prendere il sopravvento: per Franz, minato dalla malattia e dall'angoscia, Milena rappresenta la gioia di vivere che non ha mai conosciuto, l'energia vitale che forse ha perduto per sempre. L'idillio non è destinato a durare, ma il carteggio, di cui questa antologia propone le pagine più intense e vibranti, testimonia di un amore appassionato quanto disperato e impossibile. Alla morte di Kafka, in un ultimo pubblico ricordo, Milena renderà omaggio allo scrittore «timido, ansioso, dolce e buono» che scrisse libri «crudeli e dolorosi».