"È come se determinate persone si trovassero nella loro propria vita (e soltanto in tale dimensione, non in se stesse in quanto persone!) talmente esposte da poter essere paragonate nello stesso tempo a punti d'incrocio e a oggettivazioni concrete "della" vita". Quando scrive queste righe, Hannah Arendt (1906-75) ha 24 anni. Forse non è una strana coincidenza che oggi, a cento anni dalla sua nascita, esse descrivano magistralmente anche il suo complesso itinerario personale. In questa biografia - che insieme a quelle di Colette e Melanie Klein forma il grande trittico dedicato da Julia Kristeva al "genio femminile" - vengono ripercorsi gli sviluppi di un pensiero che fin da subito ha posto al centro del suo interesse il tema della vita.