Il 5 maggio 1941 tre camion attraversano una strada polacca con a bordo 170 ebrei del villaggio di Dobra. Tra loro anche Berek Jakubowicz. Questa è la sua storia, firmata con il nuovo nome che assunse negli USA, dove emigrò dopo la liberazione. Berek è stato fra i pochi a sopravvivere ad anni di sopraffazione, dolore e privazioni; vide morire il padre e fu costretto ad esercitare la professione dentistica su prigionieri e ufficiali, nonostante la sua poca esperienza, essendo al primo anno di formazione universitaria. Una lettura che riesce a rendere un tempo in cui "i nomi divennero numeri senza volto" e in cui chi subì la deportazione "pur avendo il cuore pieno di lacrime, dimenticò per sempre come piangere."