La narrazione di un Estremo Oriente di primissima mano, varia, grave e leggera a un tempo, insospettata e insospettabile, la narrazione di una quotidianità curiosa, davvero particolarissima, di una vita rischiosa, non solo a causa della guerriglia ma perché gli animali difendono ancora, dall'invadenza dell'uomo, il loro habitat. E tuttavia non c'è veramente spazio per la paura, anzi ci si prepara con gioia a mettere al mondo un figlio (che sarà una figlia). Un racconto in cui l'esotismo è moltiplicato dal tempo ormai trascorso, dai mutamenti geopolitici epocali che hanno interessato quello stato, e dagli storici cambiamenti di mentalità.