Storia della bambina selvaggia

Editore: Elliot
EAN: 9788892762862
Pagine: 80 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 12 gennaio 2024
Collana: Antidoti
A partire da 12,00 €

Descrizione

Poco prima di Victor dell'Aveyron, il "bambino-lupo" che ispirerà un famoso film di François Truffaut, nel 1753 apparve a firma "Madame H...T" la cronaca di un fatto straordinario: nei pressi di un villaggio della Lorena era apparsa una giovane ragazza con il corpo coperto di stracci e pelli, che era solita dormire sugli alberi. Dopo diversi tentativi di avvicinamento, si riuscì a "catturarla" per conto del visconte di Épinay. La "bambina selvaggia" proveniva dal territorio dell'attuale Wisconsin, era stata venduta e imbarcata verso l'Europa in cui era in corso un'epidemia di peste. Riuscita a scappare dalla quarantena nel porto di Marsiglia era sopravvissuta, da sola, per dieci anni nei boschi. Ribattezzata Marie Angélique Memmie Le Blanc, venne - unico caso del suo genere - introdotta con successo in società, imparò a comunicare, a leggere e a scrivere. Fu considerato un tentativo ben riuscito di "civilizzazione" e divenne un simbolo dell'Illuminismo, la sua figura affascinò Voltaire e fu definita dal filosofo James Burnett, che la incontrò nel 1775, "la persona più straordinaria del suo tempo". Il racconto dell'epoca è uno straordinario documento storico e offre molti spunti di riflessione, sulla figura eccezionalmente femminile di "buona selvaggia", sul rapporto tra natura e cultura, sull'idea stessa di civilizzazione.

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