Tonino Guerra ripensava spesso con tenerezza al tempo in cui, in occasione della festa del Natale, la mamma si dava da fare per tutta la notte della vigilia e a mezzogiorno in punto, alla tavola addobbata - mentre per le vie di paese dominava l'odore delle ciambelle, trasportate dal forno alle singole case - si mangiava tutti insieme in una festa ineguagliabile. Poi, nel resto della sua lunga vita, il Poeta ha continuato a "mangiare l'infanzia" nelle rivisitazione delle minestre della mamma che considerava le migliori del mondo: pasta e fagioli, pasta e ceci; tagliolini in brodo o al sugo di pomodoro; baffucci o battutini in brodo; passatelli in brodo; pappardelle e tagliatelle al ragù; gli zuflot, ovvero i maccheroncini di Santarcangelo di Romagna che durante la sua infanzia si mangiavano in brodo. Da quel tempo, del resto, Tonino non ha cessato un solo istante di ricercare, ovunque nel mondo, i sapori dell'infanzia, le feste della tavola, le amicizie del desco. Il libro di Pozzetto rappresenta per intero le vie di questa epopea della tavola, sotto tutte le latitudini del mondo e delle età. Postfazione di Carlin Petrini.