Don Giacomo Cusmano (1834-1888) scriveva sempre "Poveri" con la lettera maiuscola, per il rispetto che portava loro, per la dignità evangelica di cui erano rivestiti: essi erano il motore e l'obiettivo della sua geniale carità. Nella Sicilia tormentata dalla povertà, da epidemie, dal malgoverno, don Giacomo inventa con grande intuizione e capacità organizzativa una maniera per sopperire alle necessità del popolo: il "Boccone del Povero". Coadiuvato da una rete di collaboratori volontari riesce a sensibilizzare le persone più ricche a donare, per poi distribuire capillarmente ai più bisognosi. Grazie al suo esempio e al suo impegno non solo si moltiplicheranno in Sicilia orfanotrofi, centri di accoglienza, laboratori per il lavoro, ma ci saranno uomini e donne che seguiranno le sue orme, dando vita a nuove Congregazioni religiose nella Chiesa.