Due vecchi colleghi, amici da settant'anni. Battezzati (felice presagio) con lo stesso nome, nati lo stesso giorno, il 23, dello stesso mese, febbraio. Il primo, Goldoni (Luca 1), sei anni prima del secondo, Liguori (Luca 2). Entrambi protagonisti di una storica e irripetibile stagione del giornalismo d'antan. Entrambi "inviati speciali". Goldoni nella carta stampata ("Corriere della Sera", "Il Resto del Carlino"...), Liguori, voce storica del "Giornale Radio Rai". Tra i due una sincera e solida amicizia sbocciata negli anni Cinquanta e maturata nel tempo tra una "missione" e l'altra (Vietnam, Kenia, Algeria, Libia, Sud America, Cina, Giappone...) e negli incontri "caserecci" sulla Riviera romagnola. In età avanzata, i due Luca decidono di comune accordo di scambiarsi una fitta corrispondenza postale per rievocare le comuni esperienze professionali, gli incontri con gli illustri personaggi che hanno scritto la storia del secolo scorso, le proprie ansie per un mondo che non è più a loro misura, qualche rimpianto per gli affetti familiari trascurati, le riflessioni sul mistero della Vita e della Morte. Ne scaturisce un carteggio unico nel suo genere, genuino, incalzante, romantico, a volte velato da sottile malinconia, ma sempre intriso di quella vena ironica che è cifra comune dei due giornalisti e scrittori.