C'è chi dice che, per trovare un altro epistolario d'amore in cui il sentimento e la cultura, la passione e la ragione siano così intrecciate bisogna risalire addirittura a quello di Abelardo ed Eloisa. Di certo le Lettere di Piero e Ada Gobetti sono nel pantheon dei grandi epistolari moderni: Rilke e Lou Salomé, Kafka e Milena, Sartre e la Beauvoir per citarne alcuni. Quello fra Piero e Ada è vero, un incontro di anime, fortunato quant'altri mai, in cui la nascita e il consolidamento di un amore, troppo bruscamente troncato, si intrecciano con un percorso di formazione politica e uno scambio intellettuale di rara, toccante intensità. Non poteva mancare, a conclusione di questa antologia delle Lettere, il testo che Ada scrive nel suo Diario alla notizia della morte di Piero, pagina struggente nella sua compostezza, vero testamento d'amore. "Nulla era in noi di buono che non fosse nostro, ed ogni cosa, nel fatto stesso di esserci comune trovava la sua bellezza e la sua verità".