Una donna sola, forte, coraggiosa, che lotta contro il destino che le ha strappato tutti i beni, la casa, la quotidianità, la serenità di una unione familiare perfetta. Una donna in angoscia per due figli al fronte, che non sa se potrà rivedere, che non sa quando potrà ritrovare la serenità, dopo lo sconvolgimento drammatico della guerra. Ma una donna che trova anche parole di incoraggiamento per i figli in guerra, mentre il suo ruolo di madre con i figli rimasti con lei e di moglie non viene meno nel risolvere i problemi della quotidianità in una precaria situazione. Anche se la notte l'angoscia attanaglia il suo cuore e la disperazione non lascia spazio al riposo, perchè ella capisce, sente, avverte che il destino incombe e che forse non sarà possibile uscire senza dolore dalla tragica situazione. Lettere scritte da una madre nel periodo del profugato da Veroli ai due figli in guerra: missive quasi giornaliere dal 10 aprile al 24 giugno 1918, preziose testimonianze del dramma vissuto da tanti giovani e da tanti civili.