Giuseppe Bandi, nato a Gavorrano (Grosseto) nel 1834, perseguitato come mazziniano e volontario nella II guerra d'indipendenza, nel 1860 diserta per seguire Garibaldi nella storica impresa che conclude con il grado di maggiore. Dal 1870 si dedicherà al giornalismo e alla scrittura di questa opera celebrativa, considerata un capolavoro della letteratura garibaldina. Direttore e poi proprietario della "Gazzetta Livornese", fondatore de "Il Telegrafo", s'impegnerà in una lotta politica antisocialista e antianarchica che provocherà dapprima minacce e poi il suo assassinio nel 1894 a Livorno.