Le testimonianze di coloro che l'hanno conosciuta sono concordi: Marilyn, lungi dall'essere la "svampita" magistralmente interpretata nei film, in realtà era un'ottima manager di se stessa. Semplice, sensibile, sempre insicura, delusa dall'amore, da tutti i suoi amanti, costantemente bisognosa d'affetto, ma anche fermamente determinata a lottare nel palcoscenico della vita. É un ritratto confermato dai riscontri riferiti all'Autrice (che è nata a Marradi, ma dal 1984 al 2013 ha lavorato all'Istituto Italiano di Cultura di New York) da Silvano Campeggi, Franco Zeffirelli, Mario Fratti, Josè Bolaños, Bruno Tosi, Gina Lollobrigida, Joe Di Maggio, Morris Engelbert, Arthur Miller e Nancy Miracle e riportati in appendice nel libro.