La gente ha "assorbito", è maturata la nuova società. Nella profonda convinzione di godere di una totale libertà nella scelta di programmi, idee, prodotti commerciali, tutti siamo stati veicolati verso l'obiettivo che pochi hanno voluto. La pubblicità utilizza anche le nostre percezioni nervose affinché si memorizzi un prodotto piuttosto che un altro. Lo stesso vale per le notizie. Modalità, toni e immagini sono predisposti per un'interpretazione dei fatti, già scelta per noi. Lontani i tempi dei giornalisti alla ricerca della verità. La maggior parte di loro ora non scrive con l'obiettivo di informare, ma solo per farsi leggere. È una delle conseguenze del cambiamento in atto nel mondo dei media. Vengono pagati (poco) per il singolo articolo che scrivono. Più il pezzo è capace di attrarre l'attenzione della gente, maggiore è la probabilità che venga accettato dal giornale. E la gente, soprattutto in un momento di crisi, è assetata di sangue. Vuole la rissa, il capro espiatorio. Cerca il torbido, i bersagli umani. È a caccia di un nemico.