L'intento di Giorgio Torelli è quello di raccontare "usi, costumi, ingegno e solitudine" di Giovannino Guareschi, e per fare questo l'autore fa ricorso ai propri ricordi personali (conobbe e frequentò assiduamente l'autore di Don Camillo), ma anche a quelli dei figli Alberto e Carlotta, che hanno reso disponibile molto del materiale per la realizzazione di questo libro. L'opera è costruita come un album di ricordi, episodi, aneddoti, in cui testo e disegni (molti dello stesso Guareschi) contribuiscono a dipingere con verità quel mondo così ricco di umanità e per questo sempre di moda.