Il poeta della fertilità. Venanzio Fortunato è stato definito in molti modi: poeta dei fiumi, poeta dell'esilio, poeta dell'amicizia, poeta della nostalgia. In questo saggio, scritto con lo stile rapido del romanzo, Gian Domenico Mazzocato esplora la vita dell'ultimo grande poeta latino nel segno della fecondità che trova i suoi simboli nel vino e nel miele. Una biografia ampia. Il dramma di un uomo che ha lasciato la sua patria (Valdobbiadene, sulle rive del Piave, nelle prealpi trevisane) e non vi ha mai fatto ritorno. Venanzio ha conosciuto i potenti della emergente nazione franca e ne ha influenzato la politica. È stato maestro di eleganza e cultura, ponte e sintesi tra la classicità latina, la cultura cristiana e l'aristocrazia merovingia che avrebbe dominato l'Europa. Ma Venanzio qui viene indagato anche nel suo quotidiano. La vigna, i pampini, l'uva, il favo del miele diventano paradigmi di una parabola esistenziale che è stata inquieta ma anche fertile di gratificazioni e riconoscimenti. Un contributo importante alla conoscenza di un protagonista dell'Europa di allora. Che fu soprattutto straordinario cronista ed entusiasta interprete del suo tempo.