Del percorso intellettuale di Hannah Arendt, con tutta la sua complessità e i suoi contrasti è stato identificato un testimone silenzioso: la sua macchina da scrivere, strumento centrale per ogni sua riflessione, lettera, articolo di giornale. La storia qui narrata segue il percorso intellettuale di Arendt attraverso questa particolare prospettiva. Punto di partenza è il suo arrivo a New York nel 1941, come apolide in fuga dal nazismo. Punto di arrivo una sera del 1975, quando Hannah Arendt fu ritrovata senza vita vicino alla sua macchina da scrivere, impegnata a scrivere la terza parte de La Vita della mente. Nel mezzo la storia di una vita, che la vedrà impegnata anche come reporter del "New Yorker" al processo Eichmann a Gerusalemme, su cui scrisse della pagine di cui ancora oggi sentiamo forte l'eco.