A seguito del Bando Cadorna, che, di conseguenza alla rotta di Caporetto, obbligava tutti i cittadini maschi di età compresa fra i 15 e i 60 anni e residenti fra i fiumi Tagliamento e Piave a mettersi a disposizione dell'autorità militare, anche il quindicenne Giuseppe Rigo si incamminò verso il distretto militare di Oderzo. Non vi trovò nessuno così a piedi raggiunse Treviso dove la confusione regnava sovrana. Consigliato di prendere il primo treno senza curarsi della destinazione, con i compaesani l'11 novembre 1917 approdò ad Aci Castello, in Sicilia. Vi rimase profugo un paio di mesi, quindi chiese di rendersi utile e, come operaio militarizzato, venne trasferito a lavorare in svariate località del Bresciano, del Mantovano e del Ferrarese. Fece rientro a casa, a Ghirano (allora provincia di Udine) il 21 novembre 1918. Nel 1982, 65 anni dopo l'inizio della sua esperienza di profugo, stese una dettagliata ed emozionante memoria.