La vita di un giornalista è fatta di incontri. Con uomini e donne che il pubblico vuole conoscere ma anche con miti, leggende, fantasie. Appuntamenti professionali, colloqui, interviste, ricerche sono trasmessi quotidianamente al lettore ma parte di essi - è inevitabile - rimangono nella testa e nella memoria di chi scrive, e ne formano la personalità, ne determinano scelte e gusti. Se quegli incontri informano chi legge, formano chi scrive. Aldo Garzia, con questo libro, compie un'azione singolare e inusuale. Regala al lettore quel che di quegli incontri è rimasto nella testa e nel cuore. Rivela quel che era solo suo e che finora, per riservatezza, pudore, o per il limite che il ruolo del giornalista pone, non ha raccontato. Leggendo queste pagine supererete il palcoscenico - il rapporto giornalista/lettore - e andrete dietro le quinte. Fuori di metafora, conoscerete gli umori, i sentimenti, le curiosità anche di chi ha scritto. Nostalgia? Sicuramente, anche nostalgia, ma questa non fa velo sull'analisi, sulla descrizione dei personaggi e delle situazioni, sull'osservazione dei caratteri e persino dei dettagli. Aldo racconta ma non giudica e, quando lo fa, la sua è una critica misurata, affettuosa. Chi ha scritto le pagine che seguono è rimasto da una parte. "Di" una parte. (dalla prefazione di Ritanna Armeni). Aldo Garzia (Roma, 1954), giornalista e scrittore. Ha lavorato nelle redazioni di Pace e guerra, il manifesto, Ascanews. Ha diretto le riviste Palomar e Aprile. Tra i suoi libri: Da Natta a Natta. Storia del Manifesto e del Pdup (1985), C come Cuba (2001), Zapatero, il socialismo dei cittadini (2006), Olof Palme. Vita e assassinio di un socialista europeo (2007), Ingmar Bergman, the Genius (2010). L'autore è prematuramente scomparso il 9 aprile 2022, poco prima che il volume andasse in stampa. Il libro esce per volontà e desiderio dei familiari, degli amici, dell'editore.