I più famosi storici che hanno dedicato le loro fatiche allo studio della Repubblica Sociale Italiana hanno stranamente omesso di parlare delle Ausiliarie. Esse - in numero di circa seimila - furono vere e proprie soldatesse volontarie, inquadrate nell'esercito della RSI con tanto di divise, mostrine e gradi. Non uccisero mai, anche perché avevano il divieto di portare le armi. In compenso furono uccise, violentate o torturate, spesso anche a guerra terminata. Il presente testo - già noto al grande pubblico e adesso ristampato in una nuova veste - colma questa lacuna. A parlare, nel suo memoriale inedito, è Piera Gatteschi Fondelli, comandante del Servizio Ausiliario Femminile e unico generale donna della storia d'Italia. Partecipò alla Marcia su Roma, divenne ispettrice nazionale del PNF e Benito Mussolini in persona la chiamò a dirigere il SAF, affidandole migliaia di volontarie. Prima di morire, dettò le sue memorie al giornalista e storico Luciano Garibaldi. Ciò che si trova racchiuso in queste pagine è un documento di inestimabile valore, che restituisce al dibattito storico le testimonianze e l'esempio di queste giovani eroine in grigioverde.