Il 15 maggio 1910 la Nazionale italiana di calcio disputa il primo incontro della sua storia contro la Francia, il suo capitano si chiama Francesco Calì. Questo libro racconta le imprese del terzino siciliano. Nato a Riposto nel 1882, Calì comincia a giocare a calcio in Svizzera, dove era emigrato da bambino con la famiglia. Dopo l'esperienza a Zurigo e Ginevra, la famiglia Calì torna in Italia e il giovane Francesco, detto Franz, gioca prima nel Genoa e poi nell'Andrea Doria. Nel 1910 la convocazione in Nazionale, di cui diventa il capitano. È un calcio da pionieri, con abbigliamenti artigianali, le trasferte sono organizzate alla meglio con panini al seguito ed errori di percorso. Il libro racconta i campionati di quegli anni, in cui Calì ha svolto anche le mansioni di arbitro. Dopo aver smesso di giocare, Calì resta nel giro della Nazionale, facendo parte della commissione tecnica che decideva la formazione degli azzurri: lo farà per 13 partite, partecipando alle Olimpiadi di Anversa del 1920. Dopo aver chiuso col calcio, Calì diventa a Genova editore di cartoline.