Volume polisensoriale con video e approfondimenti storici. Rosalie (poi Rosalia) Montmasson fu l'unica donna che, in abiti maschili e camicia rossa, il 5 maggio 1860 si imbarcò da Quarto (Genova) per partecipare alla Spedizione dei Mille. A 37 anni (non più giovanissima quindi), disobbedendo al marito Francesco Crispi, prese questa decisione contro tutti e tutto, dimostrando di essere uno spirito indomito e coraggioso allo stesso tempo, dopo essere stata portatrice di missive segrete fra Malta, Parigi, Londra, Firenze e Roma. Nella battaglia di Calatafimi si prodigò senza posa per aiutare fisicamente e moralmente i garibaldini feriti, guadagnandosi sul campo l'appellativo di "Angelo dei Mille". Nel corso della sua esistenza, Rose conobbe il ripudio da parte del marito, l'accettazione di umili lavori per potere sopravvivere, fino a morire sola e quasi in povertà ed essere sepolta in un loculo pagato da Comune, nel cimitero del Verano a Roma. Perché questo? Perché allora alla donna non era riconosciuto nessun diritto e il suo ruolo era soltanto quello di compagna (moglie o amante) di uomini più o meno importanti in società. Rosalia Montmasson, a ragione, dovrebbe oggi essere considerata una delle donne da indicare ad esempio, quando si parla di valori come "patria", "libertà", "indipendenza". Ma così non è stato. In questo libro l'autore ripercorre le tappe dell'avventurosa vita di Rosalia, evidenziandone le azioni, le convinzioni, gli ideali e, soprattutto l'impegno sociale di donna, fiera di essere tale. Moglie di un uomo che non la capì mai e non seppe coglierne i profondi valori morali, tanto che finì per disconoscerla come tale, crocerossina ante litteram, patriota nell'animo e nelle azioni, orgogliosa si sé e di ciò in cui aveva creduto durante tutta la vita, Rose merita che ciò che ha fatto e in cui ha creduto sia conosciuto, pur a distanza di tanti decenni, e la sua figura riconosciuta come esempio.