Quella di Malatesta è stata una delle figure più complesse nella storia del movimento operaio italiano. Particolarmente ricca e articolata è stata la sua relazione con la peculiare realtà politica e sociale della Roma tra 800 e 900, iniziata fin dalle sue prime esperienze primointernazionaliste e conclusasi negli anni della piena affermazione del fascismo. Per tutto l'arco della sua vita intellettuale e militante, l'Urbe ha infatti rappresentato un luogo di tessitura di una solida rete relazionale, ma anche un ambito di impegno militante e di sperimentazione rivoluzionaria. I saggi qui raccolti, frutto del Convegno "Errico Malatesta. Un rivoluzionario a Roma", affrontano temi che caratterizzarono il lungo rapporto instaurato da Malatesta con la città. L'approccio alla modernità industriale, la tessitura delle reti informali dell'anarchismo, la concezione della violenza politica, la prima iniziativa antifascista degli Arditi del popolo, le sue considerazioni sull'avvento del regime mussoliniano e la pubblicazione della rivista "Pensiero e Volontà", la sua ultima fatica teorica, proprio a Roma trovano un loro fondamento peculiare, finora così poco indagato dalla storiografia.