Erano una coppia leggendaria. Li chiamavano MoranteMoravia tutto attaccato, come se la loro fosse un'unica vita, come fossero parte di un binomio inscindibile. Eppure non potevano essere più diversi. Quando s'incontrano per la prima volta, lui è l'enfant prodige della narrativa italiana, l'autore esaltato e molto discusso degli Indifferenti, scritto a diciotto anni durante la convalescenza da una malattia terribile che gli ha rubato l'infanzia. Lei è bella, timida e poverissima. Vive dando ripetizioni agli studenti e compilando tesi di laurea, ma scrive racconti ai quali affida tutti i suoi sogni e le sue speranze. Sopra ogni cosa, vuole diventare scrittrice: la più grande di tutte. In comune, Elsa e Alberto hanno l'incrinatura invisibile di un dolore che dall'infanzia li ha segnati per sempre. Per colmare quel vuoto, entrambi hanno scelto la letteratura come passione totalizzante, come l'unico destino in cui riconoscersi. Ed è la scrittura a dare un senso e un ordine al loro mondo. Un amore sfortunato e a tratti violento quello che unì due dei più grandi letterati del secolo scorso. Fughe e ritorni, distacchi e riavvicinamenti, scenate e dispetti. Furibondi litigi in pubblico e «disperata dedizione», come lo scrittore romano ebbe a definire il sentimento che Elsa Morante provava per lui. Anna Folli ripercorre, con grazia ed eleganza, la relazione burrascosa che li lega, il tormento doloroso del distacco e l'intuizione prodigiosa che illumina le pagine della loro opera.