Il libro riassume le principali tappe di vita dell'armatore triestino di origine dalmata Diodato Tripcovich, di sua moglie Ermenegilda Balzani Pozza e dei loro figli Mario, Maria e Oliviero nonché del genero Goffredo de Banfield e del nipote Raffaello de Banfield-Tripcovich. Contiene inoltre per sommi capi, la storia della loro azienda "D. Tripcovich", la sua creazione, lo sviluppo e purtroppo la sua fine ingloriosa mirabilmente descritta dallo scrittore Paolo Rumiz. La raccolta delle memorie, quasi tutte inedite, e alcune molto personali, è stata lunga e faticosa e alle volte anche avventurosa. Diari, lettere, documenti privati e societari, stupende foto di famiglia e della flotta, integrano il testo rendendolo quanto mai vivo e interessante.