Quando provi una sofferenza forte come la perdita di un figlio, rimani senza parole. Ma, poi, il silenzio non basta più, si ha bisogno di parole per mettere ordine nel dolore e i sentimenti muovono dentro come un mare. Il movimento aiuta a ribellarsi da quella paralisi iniziale, creando un "sentiero" sul tappeto dei ricordi e delle speranze. La scrittura dà la sensazione di non essere mai fermo e nella creazione letteraria una storia di salvezza, di memoria credente, affettiva, razionale e biblica, spirituale, che serve a ricordare in modo pieno e credente la vita come storia d'amore e di ricostruzione, anche nei risvolti dolorosi. Il respiro dell'anima, accettato e riconosciuto nella perdita, sarà balsamo per coloro che hanno bevuto allo stesso calice doloroso. Un nuovo senso alla "Vita", perché Valentino: "VIVE".