La vita è fatta di sogni, ognuno di noi a suo modo vive per realizzarne qualcuno. Chi ci riesce, chi no, non conta; l'importante è avere davanti una cometa che tracci un percorso. Questo è il racconto di un lungo inseguimento ad un sogno, fatto di cristallo. Il protagonista è Alberto Tomba, il più grande atleta che lo sport italiano abbia prodotto nel secolo scorso, il ragazzone venuto dall'Emilia a far saltare il banco del mondo dello sci alpino. A suon di vittorie aveva portato luce e musica laddove regnavano penombra e silenzio. L'Italia era ai suoi piedi, un paese, che viveva in quegli anni a sua volta un sogno di cambiamento attraverso una turbolenta trasformazione. Il Figlio della Neve aveva conquistato i pendii di Olimpia, ma non era ancora riuscito a far suo il trofeo che lo avrebbe consacrato a leggenda, la coppa del mondo di sci alpino. Gli era sfuggita per un nulla in almeno tre occasioni; poi quando ormai in pochi ci credevano, nell'inverno del 1995 pose la propria firma su un'impresa straordinaria, riportando in modo trionfale in Italia quella sfera sera di cristallo che ci mancava da vent'anni. Che poi l'ultimo azzurro a riuscirci fosse stato proprio il grande Gustavo Thoeni, divenuto allora suo mentore, non fece altro che consegnare quel trionfo alla mitologia dello sport.