Un epistolario ordinato, accompagnato da commenti, ricordi, spiegazioni: è quello che ci introduce nella tenera storia d'amore tra due giovani della provincia alessandrina, che vede la guerra come convitata di pietra. Una "piccola storia" che interseca e si intreccia in maniera così stretta con la "grande storia": quella locale, di una città in periodo di guerra e quella della guerra vera e propria. Un rapporto d'amore cominciato nel giugno 1940, quando la quattordicenne Gina conobbe il diciottenne Enrico Mantero. Il loro giovane amore è costretto dall'anno seguente, quando Enrico parte per la guerra arruolato in marina, a diventare amore epistolare. Tra le assegnazioni del giovane marinaio, spicca Cefalonia, isola dello Jonio dove la Divisione "Acqui" e molti altri militari italiani furono trucidati dai tedeschi. Enrico si salvò insieme agli equipaggi della flottiglia Mas che riuscirono ad eludere la sorveglianza tedesca e a mettersi in salvo. Enrico tornò a Cefalonia con un cacciatorpediniere, per recuperare quei pochi che si erano salvati dall'eccidio, il 12 novembre 1944. Di questo episodio ci ha lasciato una relazione, che viene riportata in Appendice.